Pillole di degustazione – Boca 2007 Le Piane

Finalmente mi decido ad aprire l’ultima bottiglia che avevo da un bel pò.
La denominazione Boca (provincia di Novara) fa parte di quelle chicche enologiche che pochi conoscono ed apprezzano e la maggior parte non ha nemmeno idea di dove si trovi.
Qui la fa sempre da padrone il Nebbiolo, in coabitazione però con
altri due soggetti, la Vespolina e la Uva Rara: il risultato in questo caso, è un vino dal colore leggermente più profondo dei cugini più a sud di Barolo e Barbaresco e dai tannini meno prorompenti.

Ma l’argomento che volevo trattare con più attenzione grazie a questa bottiglia, è quello della longevità e di cosa possiamo trovare in una bottiglia dopo anni di permanenza nel frigo cantina.
Io questa bottiglia l’ho
conservata dalla sua uscita per circa poi 7 anni. Devo dire la verità che qualche timore ( giustificato) in questi casi ce l’ho sempre.
Vado ad aprirla e trovo il tappo per quasi metà già imbevuto di vino, colore rosso granato
limpido e luminoso, ma al naso lo sento subito chiuso, mi sembra quasi di entrare in un sottoscala quando affondo il naso nel bicchiere; difetti per fortuna non ce ne sono.

Come da manuale, lascio il vino prendere aria e la bottiglia aperta. Qualche minuto ed i tenui profumi affiorano dopo qualche roteazione, in bocca si sentono i classici frutti rossi conditi dal quell’aroma di ginger che ritrovo nei vini un po’ datati e da quella puntina di acetica che spero se ne vada al più presto.
Tannino delicato e freschezza ben bilanciati.

Siccome la bottiglia me la devo bere da solo, chiudo e metto “sottovuoto”, cioè tolgo l’aria con la pompetta ed aspetto il domani.

Secondo giorno di degustazione
Qui arriva il bello.
Quella puntina di acetica è scomparsa del tutto, il ginger ha lasciato il posto a sentori di tabacco e cacao, rimane il frutto rosso, tannino e freschezza delicati che avvolgono la bocca ed invogliano a bere un altro sorso ed un altro ancora, complice una gradazione alcolica di 13,5 gradi che non dà fastidio.

Terzo giorno di degustazione
Oggi gli aromi si fanno di nuovo più tenui, la fanno da padrone quelli di
tabacco e cacao, i fruttati e floreali si sono fatti da parte.
Freschezza e
tannino ancora ok. Bottiglia finita…
Ecco, con questa breve degustazione in tre puntante, mi piaceva esprimerne quello che si può provare aprendo una bottiglia di (buon) vino, con qualche anno sulle spalle e conservato gelosamente in casa con tutte le accortezze dovute.
Dubbi, aspettative, timori, sorprese (o delusioni), conferme.
Anche
queste sensazioni può dare un vino.

Finally I have decide to open the last bottle I had for a while.
The name Boca (province of Novara) is part of those oenological gems that only few people know and appreciate while the majority has no idea it even exists.
In this area, Nebbiolo is always the master, but in cohabitation with two other subjects, the Vespolina and the Uva Rara: in this case the result is a wine with a slightly deeper color than the cousins from the southern areas of Barolo and Barbaresco and with less bursting tannins.

But the topic I wanted to deal with greater attention, thanks to this bottle, is the longevity and what we can find in a bottle after years in the cellar fridge.
I have preserved this bottle from its release for about 7 years. I have to tell the truth that
in these cases, I always have some fear (more than justified).
When I opened it, I have found the cork for almost its half already soaked in wine, a clear and bright garnet red color, but I immediately smelt it closed to the nose: when I have sunk my nose into the glass it almost seems to me to have entered a basement; fortunatly I have
detected no defects.

According to the textbook, I left the wine to take air and the
bottle opened. Just a few minutes and the subtle scents emerge after a few swirling, in the mouth you can taste the classic red fruits seasoned with that ginger aroma that I usually find in wines that are a little dated and that acetic pin which I hope will go away as soon as possible. Delicate tannins and freshness are well balanced.
Since I will drink the bottle by myself, I close and vacuum pack it,
namely, I remove the air with a pump and I wait until tomorrow.

Second day of tasting
Well, now this is where it gets interesting.
The acetic pin has disappeared completely, the ginger has left room for hints of tobacco and cocoa, the red fruits remain, tannins and delicate freshness that wrap around the mouth and entice to take another sip and then another, thanks to an alcohol content of 13.5° which does not bother.

Third day of tasting
Today the aromas become more tenuous, those of
tobacco and cocoa are dominant, while the fruity and floral have stood aside.
Freshness and
tannin are still fine. The bottle is over…
Here, with this brief tasting in three episodes, I wanted to share the feeling of opening a bottle of (good) wine, with some year on his shoulders and which has been jealously kept in the house with all the due precautions.
Doubts, expectations, fears, surprises (or disappointments), confirmations.
A wine can also give these feelings.